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Salute, sicurezza e sostenibilità ambientale sono tre temi centrali nel dibattito globale.

In questo contesto, l’Unione Europea ha adottato misure rigorose per garantire la protezione della collettività e dell’ambiente dagli effetti nocivi delle sostanze chimiche.

Tra le principali normative in materia vi sono il Regolamento REACH (Regolamento (CE) n. 1907/2006) e il Regolamento CLP (Regolamento (UE) n. 1272/2008), che stabiliscono regole precise per la gestione e la classificazione delle sostanze e delle miscele chimiche all’interno dell’UE.

Cosa prevede il Regolamento REACH

I 141 articoli e i 17 allegati tecnici di cui è composto il Regolamento REACH introducono un quadro normativo volto a migliorare la gestione delle sostanze chimiche e la tutela della salute pubblica e ambientale, prevedendo:

  • L’istituzione dell’ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche), responsabile della valutazione e del controllo delle sostanze immesse sul mercato europeo.
  • Un obbligo di registrazione delle sostanze chimiche, utilizzate sia nella produzione di beni che nei prodotti finiti.
  • Valutazione e autorizzazione delle sostanze da parte dell’ECHA, con possibilità di diniego per quelle considerate rischiose.
  • Accesso pubblico alle informazioni sulle proprietà delle sostanze, garantendo trasparenza e consapevolezza.
  • Attività di controllo e vigilanza da parte degli Stati membri per verificare la conformità delle aziende alle disposizioni del regolamento.

La categoria delle SVHC: sostanze estremamente preoccupanti

Il Regolamento REACH identifica anche le cosiddette SVHC (Substances of Very High Concern), ovvero sostanze considerate estremamente pericolose per la salute umana o l’ambiente (sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR), sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT), sostanze molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB), sostanze che interferiscono con il sistema endocrino).

Vediamo il perché di queste disposizioni così rigide.

La prevenzione prima di tutto

La rigorosa normativa europea, insieme ai controlli su prodotti e importazioni, mira a

  • garantire una maggiore protezione per tutti gli operatori coinvolti,
  • ridurre l’impatto ambientale derivante dall’uso di sostanze chimiche pericolose.

Tuttavia, per le aziende che producono o commercializzano tali sostanze, è essenziale essere conformi alle norme previste dal REACH, onde evitare pesanti sanzioni e garantire la sicurezza dei propri prodotti.

Abbiamo fatto una rapida panoramica del Regolamento REACH. Ora vediamo insieme il Regolamento CLP la cui scadenza del periodo transitorio, LO RICORDIAMO, è a breve!

Regolamento CLP: scadenza del periodo transitorio per la notifica UFI

Oltre al REACH, il Regolamento CLP (Regolamento (UE) n. 1272/2008) regola la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele pericolose nell’UE. Con la pubblicazione del Regolamento (UE) n. 2017/542, che introduce l’Allegato VIII, è stato stabilito un formato armonizzato per la notifica delle miscele pericolose, rendendo più efficace la risposta sanitaria in caso di emergenze.

Entro il 1 gennaio 2025, tutte le miscele classificate come pericolose, per la salute o con rischi fisici, devono essere notificate all’ECHA in un formato armonizzato e accompagnate da un UFI (Identificatore univoco di formula). Questo codice, univoco per ciascuna miscela, permette una rapida identificazione del prodotto in caso di emergenza sanitaria.

Cosa deve essere notificato

Le aziende sono tenute a notificare all’ECHA le informazioni relative alle sostanze chimiche utilizzate nei loro prodotti. Tali informazioni devono includere:

  • Identificazione del prodotto (nome, marca, codice EAN).
  • Categoria del prodotto (utilizzando il codice TARIC).
  • Concentrazione e ubicazione delle sostanze SVHC nel prodotto.
  • Indicazioni sull’uso sicuro del prodotto e informazioni per la corretta gestione a fine vita.

Inoltre, per le miscele pericolose, devono essere incluse le informazioni relative all’UFI, il quale garantisce un riferimento unico e univoco per la miscela notificata.

Rischi per le aziende che non provvedono tempestivamente

Il periodo transitorio per adeguarsi a questa nuova normativa sta per scadere, e le aziende che non hanno ancora provveduto alla notifica rischiano sanzioni o il blocco della commercializzazione delle loro miscele.

Il supporto di MIXA

Offriamo supporto specializzato nelle diverse fasi di adeguamento.

Tra i nostri servizi troviamo:

  • Verifica e controllo delle informazioni ricevute dai fornitori.
  • Classificazione dei fornitori, distinguendo tra quelli provenienti da paesi UE e extra-UE.
  • Collaborazione con enti certificatori per garantire la conformità dei prodotti.
  • Analisi di prodotti e componenti attraverso laboratori esterni per individuare eventuali sostanze pericolose.
  • Inserimento nella banca dati SCIP per i prodotti che contengono SVHC.
  • Notifica SCIP all’ECHA e gestione delle informazioni armonizzate per la notifica UFI, compreso il supporto nella generazione degli UFI.
  • Aggiornamento delle informazioni notificate in caso di modifiche.

In un contesto normativo complesso come quello del REACH e del CLP, affidarsi a professionisti in grado di garantire una corretta gestione delle sostanze chimiche è fondamentale per proteggere la salute, la sicurezza e l’ambiente, oltre a evitare sanzioni e blocchi nella produzione e distribuzione.

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