La legge n. 162/2021 ha introdotto importanti novità in materia di pari opportunità tra donne e uomini sul lavoro, inserendo un inedito sistema di certificazione e conseguente premialità per le aziende virtuose e inasprendo l’apparato di sanzioni e controlli.
La legge ha innanzitutto abbassato a cinquanta dipendenti la soglia dimensionale per l’individuazione delle aziende tenute a redigere, su base biennale, il rapporto sullo stato del personale. I report devono contenere informazioni su assunzioni, formazione, avanzamento professionale, passaggi di livello, categoria o qualifica, licenziamenti, e della retribuzione effettivamente corrisposta ai dipendenti dei due generi.
La vera novità della legge 162/2021 è, però, l’introduzione della certificazione di genere.
La certificazione, secondo la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, è volta ad assicurare una politica di gender equality e la creazione di un ambiente lavorativo più inclusivo e meno discriminatorio.
Si tratta di un sistema volontario di certificazione che, da una parte, punta a premiare le imprese più virtuose sotto il profilo della gender parity e, dall’altra, incentiva l’adozione di politiche aziendali finalizzate a ridurre la disparità di genere in molteplici aree: da parità di retribuzione a parità di mansioni, chance di carriera, tutela della maternità, e così via.
La norma UNI/PdR 125:2022 è uno standard internazionale che fornisce linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere. La prassi di riferimento prevede che i principi di parità di genere e rispetto delle diversità siano integrati negli obiettivi aziendali, per favorire una realtà lavorativa più sostenibile a livello sociale attraverso il rilascio di una certificazione.
Il sistema di certificazione sarà aperto a tutte le imprese indipendentemente dal requisito dimensionale ma nella fase sperimentale, che durerà fino al secondo quadrimestre del 2026 – la certificazione sarà agevolata per le imprese di piccole e medie dimensioni.
I vantaggi
La capacità inclusiva delle aziende rappresenta un valore sempre più riconosciuto sul mercato, che si traduce in vantaggio competitivo e di successo in termini di immagine, reputazione, valore economico e attrattività per gli investitori.
Grazie alla certificazione le aziende potranno accedere a sgravi fiscali: le aziende certificate sono esenti da contributi previdenziali pari all’1% di tutti i dipendenti, fino ad un massimo di 50.000 euro annui.
In aggiunta, alle aziende certificate alla data del 31 dicembre dell’anno precedente, è riconosciuto un punteggio premiale nell’assegnazione di fondi e nella partecipazione a gare e avvisi banditi dalla pubblica amministrazione.
Gli indicatori
Il processo di certificazione prevede la validazione delle pratiche aziendali con riferimento a sei indicatori specifici, misurati sia su base quantitativa che qualitativa:
- Governance
- Processi HR
- Opportunità di crescita ed inclusione della donna in azienda
- Equità remunerativa per genere
- Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
- Cultura e strategia
Per ciascuna area sono indicati degli specifici KPI, calibrati su quattro livelli dimensionali dell’impresa: micro-imprese (da 1 a 9 addetti), piccole imprese (da 10 a 49 addetti), medie imprese da 50 a 249 addetti), grandi imprese (da 250 addetti e oltre).
Ogni area è contraddistinta da un peso % che contribuisce alla misurazione del livello attuale dell’organizzazione e rispetto al quale è misurato il miglioramento nel tempo.
Per ciascuna area di valutazione sono stati identificati degli specifici KPI con i quali misurare il grado di maturità dell’organizzazione attraverso un monitoraggio annuale e una verifica ogni due anni, per dare evidenza del miglioramento ottenuto grazie alla varietà degli interventi messi in atto.
Ogni indicatore è associato a un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’area di valutazione: è previsto il raggiungimento del punteggio minimo di sintesi complessivo del 60% per determinare l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione. L’applicazione è proporzionale in base al profilo dimensionale dell’organizzazione e sono previste semplificazioni per le piccole e medie imprese in quanto ci saranno molti meno indicatori da monitorare.
L’iter di certificazione
La certificazione dell’applicazione delle UNI/PdR 125:2022 da parte dell’Organizzazione avviene attraverso il seguente iter:
- Raccolta di informazioni iniziale attraverso la compilazione di un questionario informativo
- Condivisione offerta tecnico economica
- Audit documentale ed in sito
- Revisione indipendente del comitato tecnico
- Emissione Dichiarazione finale
Il certificato rilasciato avrà validità pari a 3 anni, durante i quali l’Organizzazione sarà sottoposta ad audit di sorveglianza annuale a 12 e 24 mesi.
L’informativa di Mixa
Scarica qui la linea guida per l’implementazione del sistema di gestione della parità di genere UNI/PdR 125:2022
Richiedi maggiori informazioni
Compila il form qui accanto
Come interviene Mixa
- Valutazione iniziale dello stato della parità di genere e dello stato generale attuale della tua organizzazione;
- Definizione di un programma di miglioramento per la gender equality;
- Definizione dei KPI specifici;
- Attività di valutazione periodica per la valutazione degli obiettivi e dei KPI;
- Assistenza durante tutto il processo di certificazione.
Richiedi un’offerta
Compila il form qui accanto